Tangoterapia e morbo di Parkinson
Il morbo di Parkinson è uno dei disturbi neurodegenerativi più diffusi. Secondo dati recenti, oltre un milione di persone in Europa è affetta da questa malattia, di cui 300.000 solo nel nostro paese, e la cifra è destinata a raddoppiare nel prossimo decennio, come conseguenza dell’invecchiamento della popolazione.
Le cause della malattia sono ancora sconosciute, ma si conoscono bene, invece, i numerosi sintomi che il malato presenta:
- disturbi del movimento: (difficoltà di equilibrio, lentezza nei momenti, difficoltà deambulatorie ai quali si affiancano tremori, rigidità e perdita di tono muscolare);
- disturbi vegetativi (ipotensione ortostatica, difficoltà minzionali e sessuali, rallentato svuotamento gastrico, ipersalivazione, stipsi);
- disturbi del sonno (insonnia, sindrome delle gambe senza riposo, disturbo comportamentale della fase REM);
- disturbi cognitivi (apatia, difficoltà esecutive e visuospaziali, demenza);
- disturbi psichiatrici (depressione, disturbo del controllo degli impulsi, deliri, allucinazioni), per il cui il soggetto parkinsoniano tende ad isolarsi socialmente per nascondere il suo stato.
Medicina e sperimentazione
La medicina non è ancora riuscita a trovare una cura risolutiva, per cui attualmente la terapia si basa sulla somministrazione di farmaci ai quali è consigliabile affiancare la fisioterapia.
Sperimentazioni recenti hanno sottolineato l’importanza del cosiddetto “approccio multidisciplinare” che abbina la classica riabilitazione ad attività motorie complementari (teatro terapia, tango terapia, ginnastica posturale, tai-chi, pilates).
Sempre più specialisti, anche in Italia, si stanno convincendo che l’approccio multidisciplinare sia il più efficace per affrontare questa malattia, poiché permette ai pazienti di:
- fare del corretto esercizio fisico;
- migliorare la postura;
- facilitare il movimento;
- ridurre i dolori muscolari;
- migliorare l’umore;
- favorire la socializzazione;
- tenere in esercizio le capacità cerebrali come la memoria.
