Riprenderà lunedì 18 settembre presso l’Unità Operativa di Riabilitazione della ASL di Foggia il progetto “Movimento Tango”, percorso di tangoterapia secondo il Metodo Riabilitango dedicato a pazienti affetti da Morbo di Parkinson, nato da un’idea dell’Associazione Sportiva Dilettantistica “Libertango” di Antonella Salerno e fortemente sostenuto dal Direttore Sanitario della ASL Foggia, Antonio Battista e dal Responsabile dell’Unità Riabilitativa, Dott. Carlo Ursitti.
Dopo i risultati positivi ed incoraggianti del primo ciclo di incontri, svoltosi tra gennaio e maggio 2017 e che hanno visto all’opera la maestra di tango argentino e operatrice di tangoterapia Antonella Salerno e i fisioterapisti della struttura, sarà inaugurato un secondo ciclo di 12 incontri, nella medesima sede.
Notevole l’importanza dell’iniziativa, la prima, nella città di Foggia, a promuovere all’interno di una struttura sanitaria, la tangoterapia, meteodo “terapeutico “complementare”, basato sulla combinazione di passi e musiche di tango argentino che, abbinandosi alle terapie mediche e alla classica riabilitazione, è in grado di generare benefici psicofisici su pazienti affetti da patologie neuro degenerative.
“Movimento Tango” nasce dalla possibilità offerta dal tango di coniugare e ottimizzare gli obiettivi di promozione della cultura della salute e dell’adozione di abitudini e stili di vita maggiormente salutari per gli individui. L’utilizzo dei passi del tango in una particolare e specifica combinazione può, secondo una nutrita serie di studi clinici e scientifici, produrre effetti positivi soprattutto su soggetti parkinsoniani, mirando a incrementare coordinazione ed equilibrio nel movimento, oltre che favorire il miglioramento dell’umore e la socializzazione.
Ed è su questa premessa che è nato il Metodo Riabilitango®, fondato da Marilena Patuzzo ed esercitato con notevole successo nel reparto di Riabilitazione Specialistica dell’Ospedale San Giuseppe di Milano, successivamente impiegato in altri centri medici e adesso giunto anche a Foggia, diventando così un “valore aggiunto” per il sistema sanitario locale che deve la sua forza e la sua efficacia all’unione tra società civile, servizio pubblico e cittadini.