Milonga

Milonga

La “Milonga” nasce in Argentina agli inizi del XIX secolo.
Come genere musicale, nonostante i ritmi tipicamente latini, affonda le sue radici nella musica africana, europea e creola, importata nella regione di Buenos Aires attraverso gli scambi culturali con paesi come Spagna, Brasile, Perù e Cuba.
Come danza invece, la milonga trae origine dall’Habanera cubana, un ballo estremamente popolare in Spagna ed alcune delle sue movenze sono successivamente confluite nel tango.
Col passare del tempo il vocabolo “milonga” è diventato d’uso comune per indicare anche il luogo dove ci si poteva incontrare per ballare. Infatti, quella che fino ad allora era conosciuta come balera o sala da ballo, prese il nome gergale di milonga e i suoi frequentatori di “milongueros”.
La milonga ha una sala molto ampia, dalla forma generalmente circolare con una pavimentazione levigata, di solito contornata da tavolini per i ballerini. Le coppie danzano lungo il contorno esterno della sala, seguendo la linea di ballo detta “ronda” in senso antiorario.
Data l’alta concentrazione di ballerini all’interno delle sale da ballo, molti dei quali con diversi livelli di preparazione, è stato elaborato un codice etico non scritto da adoperare nella milonga per non disturbarsi vicendevolmente durante le serate di tango sociale.

  • La consuetudine vuole che le donne siedano ai tavoli da un lato della sala mentre gli uomini sostano in piedi o seduti sul lato opposto;
  • Nella milonga l’invito a ballare viene effettuato dalla donna attaraverso la Mirada ovvero lo sguardo rivolto il partner prescelto che se decide di accettare lo fa con un cenno del capo detto Cabeceo;
  • Per evitare di scontrarsi con le altre coppie, in milonga sono vietate variazioni, figurazioni e passi all’indietro. L’abilità del ballerino è proprio quella di eseguire in maniera impeccabile anche semplici giri e camminate;
  • La musica può essere suonata dal vivo da un’orchestra oppure selezionata dal “musicalizador”, il tj delle milonghe. In genere esiste una sequenza precisa chiamata tanda, composta di 4 brani omogenei per stile e autore scelti tra brani di Tango, Milonga e Tango Vals. Il passaggio da una tanda all’altra è segnalato dalla “cortina”, un pezzo non ballabile della durata di circa trenta secondi, che annuncia il cambio di stile musicale, dando così alle coppie il tempo di sciogliersi e di riformarsi.
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