La storia del Tango
Il Tango nasce intorno al 1880 e affonda le sue radici nell’area geografica del Rio de la Plata, fiume sulle cui sponde si affacciano da un lato Buenos Aires e dall’altro Montevideo. Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, queste città sono meta di un imponente fenomeno migratorio che ha permesso alla popolazione locale di mischiarsi con gli immigrati italiani, spagnoli, tedeschi e russi. Il dolore per la separazione dalla patria, dalle famiglie, il senso di sradicamento, le difficoltà di integrazione e comunicazione fra le diverse etnie fanno nascere il bisogno di rompere l’isolamento, di trovare momenti di coesione sulla cui base costruire una nuova comunità e il tango è senza dubbio la massima espressione di questo bisogno, rappresentato dallo stretto contatto di due corpi in un abbraccio.
A causa delle continue migrazioni, in queste zone si genera un sovrappopolamento maschile che fa moltiplicare il numero di bordelli o “postriboli”, dove le ragazze non solo offrono il proprio corpo, ma dietro pagamento, intrattengono gli uomini conversando e ballando danze popolari come il tango. Dati i suoi umili natali e la peccaminosità dei luoghi ove viene praticato, la borghesia per molti anni ha rifiutato il tango come pratica sociale; è in Europa che il tango, durante gli anni della “Belle Époque”, si trasforma in una moda anche per le classi abbienti.
La sua improvvisa diffusione e la necessità di adeguarlo ad una vasta platea di utilizzatori, hanno portato ad un “addomesticamento” del tango (riduzione della carica sensuale, movimenti più eleganti e ritmo rallentato) facendo sì che, anche in Argentina, diventi un prodotto degno dei salotti aristocratici.
Tra gli anni ’20 e gli anni ‘40 il tango vive la sua età dell’oro, sia come genere musicale che come danza, ma con la caduta del regime di Juan Perón, si apre una lunga fase di decadenza a causa della repressione culturale operata dai successivi governi militari. E’ solo con la fine della dittatura politica che il tango ritorna sulla scena, conquistando nuovamente milioni di persone.
Il 30 settembre 2009 l’Unesco ha dichiarato il Tango “patrimonio mondiale dell’umanità” (Convenzione UNESCO per la Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale)